mercoledì 8 ottobre 2008

Italo Marra. La passione primaria della pittura

Un sogno che diventa realtà: la pittura di Italo Marra

Sono tanti, tantissimi ormai coloro che si dedicano alla pittura ma spesso, più che per vera passione, si dipinge perché l'arte diventa un modo rapido ed efficace per distinguersi dalla massa, per guadagnare o, perlomeno, far parlare di sé. Sono pochi, invece, pochissimi coloro che dipingono per pura passione, perché amano veramente dipingere e che continueranno a farlo anche se nessuno, forse, li prenderà mai in considerazione. Italo Marra è tra questi. Non si è mai curato di mettersi in mostra così occupato, com'è stato sempre, a sperimentare nuove tecniche coloristiche o a tentare di scoprire i segreti dei grandi, così tanto amati, maestri dell'impressionismo francese. Mentre tanti passavano il tempo a contattare critici, ad organizzare mostre ovunque, Marra trascorreva tutto il suo tempo libero a dipingere, a dipingere da autodidatta, ma presto ottenendo risultati cromatici che per molti restavano - e restano - difficilmente raggiungibili.
Italo Marra è nato nel 1937, a Pieris, ed i suoi quadri - esposti in numerose mostre ed extempore - raffigurano in prevalenza i paesaggi della sua amata terra bisiaca: i pioppi e le acacie nella luce rosa del mattino, le "batele" ormeggiate tra i casoni, le rive corrose dalle "montane", le piene dell'Isonzo.
Ho incontrato tanti artisti, in questi anni, ma ben pochi mi hanno lasciato un ricordo così bello di pura dedizione all'arte come Marra. Ci incontravamo verso sera quando, dopo tante ore di lavoro faticoso, Italo poteva finalmente dedicarsi alla pittura. Allora parlavamo a lungo dei problemi tecnici e teorici che più ci appassionavano e molto, credo, in quelle sere abbiamo imparato da entrambi. L'arte deve essere soprattutto questo (penso come pensavo nei miei primi anni di studio): un mezzo per incontrarsi e conoscersi, un mezzo per aiutarsi vicendevolmente a migliorare, orientando le nostre vite verso l'amore per gli altri e alla contemplazione e conservazione della bellezza del creato. Ogni nostro atto diventa, allora, lode, lode e ringraziamento. Così, come l'artista tende giorno dopo giorno a perfezionarsi, a creare opere sempre più belle, ognuno di noi dovrebbe fare altrettanto con la propria vita: cercando di rimediare ai propri errori parlandone con gli altri, conoscendo diversi modi di vivere: proprio come fa un pittore conoscendo e parlando con altri pittori, riconoscendo i propri sbagli e i propri meriti attraverso un continuo confrontarsi, fino a che, un giorno, ciò che gli sembrava soltanto un sogno irraggiungibile, qualcosa a cui non pensava più di arrivare, diventa realtà.

Ivan Crico, novembre 2000

Nessun commento: