mercoledì 8 ottobre 2008

Di un antico canto epifanico raccolto in Bisiacaria


“Identità musicale della Bisiacaria: Dalla musica di tradizione orale alla musica corale d’autore su testi in bisiàc”. Questo è il titolo del nuovo progetto di ricerca sulla musica della Bisiacaria che il Coro Angelo Capello di Begliano e l’Associazione Culturale Bisiaca intendono promuovere per lo studio della tradizione musicale del monfalconese, auspicando anche un dibattito più ampio possibile su tale argomento tra le realtà culturali e corali locali. Partendo proprio dalla ricerca etnomusicologica sul repertorio di tradizione orale, analizzando quanto già raccolto e verificandone l’attuale consistenza, si vuole indagare se vi sia (e quanto radicato) un sentimento identitario espresso attraverso la musica e se questo sentimento si rispecchi anche nella produzione corale d’autore su testi in bisiac. Si vuole cercare di comprendere, insomma, se la musica tradizionale e quella corale in bisiac rappresentino ancora oggi un valore identitario e se vi siano, in questa produzione, stilemi linguistici comuni che si possano in qualche modo riconoscere come espressioni di un’inclinazione emotiva bisiaca. Le canzoni popolari della Bisiacarìa, ma anche la musica corale d’autore in dialetto bisiàc, non sono mai state fino ad oggi oggetto di uno studio scientifico approfondito che sarà svolto dal noto musicologo Paolo Frisano, affiancato dai rappresentanti del Coro “Capello”, direttore Damiano Fabris, dal Presidente Fabiano Fontana, Renato Cosma e Gianni Cabran e da quelli dell’Associazione Culturale Bisiaca Presidente Ivan Crico e Marina Dorsi. La Bisiacarìa, dal punto di vista degli studi musicali, è un territorio ancora tutto da scoprire e valorizzare. Anche per questo motivo verranno effettuate, con moderni criteri scientifici, registrazioni nei vari paesi di tutte quelle canzoni che venivano cantate un tempo nelle celebrazioni, nelle feste paesane, nelle “private”, tra amici, anche per capire finalmente quante, fra esse, fossero originariamente bisiache o di origine veneta, friulana o triestina. Questo lavoro sarà dunque di grande utilità per i cori e per tutti gli amanti della musica locale per avere a disposizione un catalogo completo di spartiti con i testi e le musiche originali che venivano cantate in Bisiacarìa. Inoltre, verranno catalogate e studiate anche tutte le composizioni di quegli autori che negli anni hanno scritto brani corali su testi in dialetto bisiàc come Kubik, Bugamelli, Miniussi, Fragiacomo, Podda, Maier ed altri.
Uno dei primi, più interessanti risultati di questa ricerca è una canzone, in un italiano un po’ bisiachizzato, che venne cantata nel 1882 da Domenico Visintin di Fogliano, quando aveva diciotto anni, e trascritta dalla figlia Leonilda che l’aveva imparata a memoria. La si cantava di casa in casa a Fogliano in occasione dell’Epifania, come ci ha raccontato Luigina Visintin del Coro Elianico di Fogliano Redipuglia, che ancor oggi la canta in occasione delle feste natalizie assieme ai suoi parenti. (N.d.r.)


Epifania

I
Seguitando in questa stella
siam venuti tutti quanti
per onorare i brevi canti
della Santa Epifania.

II
Questo giorno fu adorato
il Salvator dei tre Re Maggi
che lasciando i loro raggi
fecero una lunga via.

III
I veniva dall’oriente
una stella seguitando
ed in Gerusalem entrando
domandarono del Messia.

IV
Re Erode gli fu detto
che andassero a Betlemme
i tre Re Maggi uniti assieme
ripigliarono la via.


V
Proseguendo il lor cammino
ritrovarono la persa stella
seguitando dietro di quella
con gran festa e allegria.

VI
Arrivati alla capanna
sopra si fermò la stella
ed entrati entro di quella
ritrovarono Gesù e Maria.

VII
A veduto il bel bambino
subito s’inginocchiarono
ed ancora lo adorarono
per il lor Re il lor Messia.

VIII
Gaspar, Melchior e Baldassar
fu chiamati questi tre Santi
furono i primi tre regnanti
visitar Gesù e Maria.

IX
Oro e mira incenso offriron
che è nato il Salvatore
si inchinarono con umil cuore
a San Giuseppe e Maria.

X
Ed ancora l’acqua e il vino
d’oggi Cristo vien mitato
ed essendo a nozze invitato
con la sua Madre Maria.

XI
Questi santi due misteri
noi col cuor gli contempleremo
bel finendo ve lo diremo
buona sera signoria (o compagnia).

XII
E di questo ve ringraziamo
del presente del favore
torneremo un altro anno
se gli piacerà al Signore.

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