martedì 25 maggio 2010

Da un commento sulla poesia

Niente sarebbe più lontano
dalla realtà, si dice, di queste cacce
di segni invisibili, come rabdomanti
che sentono scorrere sorgenti
limpide dove

tutti non scorgono altro che pietra
scura e fango. Ma la poesia, i suoi volti
di ocre trafitte da infinite frecce
e cieli riflessi nei resti di trasparenti
battaglie, rimane l'ultimo
luogo rimasto dove
dirsi -comunque - dire

la propria verità, piccola o grande
che sia, non importa. Non possiamo
essere tutto eppure, vedi, il mondo
non potrebbe essere ciò che è senza
di noi, senza questo bianco

di ciliegi che si inabissano nella notte, il vento
che parla attraverso questi rami
neri sul blu profondo.


25.05.2010

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