Niente sarebbe più lontano
dalla realtà, si dice, di queste cacce
di segni invisibili, come rabdomanti
che sentono scorrere sorgenti
limpide dove
tutti non scorgono altro che pietra
scura e fango. Ma la poesia, i suoi volti
di ocre trafitte da infinite frecce
e cieli riflessi nei resti di trasparenti
battaglie, rimane l'ultimo
luogo rimasto dove
dirsi -comunque - dire
la propria verità, piccola o grande
che sia, non importa. Non possiamo
essere tutto eppure, vedi, il mondo
non potrebbe essere ciò che è senza
di noi, senza questo bianco
di ciliegi che si inabissano nella notte, il vento
che parla attraverso questi rami
neri sul blu profondo.
25.05.2010
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